Vietato lo slang a scuola: non è uno slogan, ma la decisione presa da un istituto britannico. Il dibattito si è riacceso in tutto il mondo.
Da anni, ormai, si parla di scuola e linguaggio e, com’è normale che sia, non si è mai arrivati ad un punto d’accordo. Questo, almeno, è quanto avviene in Italia. In Gran Bretagna, però, la situazione è diversa: un istituto ha vietato lo slang tra i banchi, mettendo anche una specie di punizione per gli studenti che non rispettano le regole.
Vietato lo slang a scuola: rivoluzione in Gran Bretagna
Mano a mano che la specie umana si evolve – anche se in alcuni casi potremmo parlare di terribile regressione – il linguaggio cambia. E’ normale che sia così, quindi non è questo il punto del dibattito che ormai da tempo infiamma insegnanti, presidi, rappresentati degli studenti ed esperti di linguistica. La domanda che tutti si pongono è una: è giusto che a scuola si utilizzi lo slang oppure è meglio lasciarlo fuori dalla porta? Il quesito sorge spontaneo, soprattutto quando i docenti si trovano a correggere compiti in classe dove pullulano termini come “cioè” e “praticamente“.
Mentre in Italia si vive una situazione di impasse, in Gran Bretagna qualcosa si muove. L’Ark All Saints Academy, una scuola superiore di Londra, ha deciso di vietare lo slang agli allievi. Pertanto, durante le ore di lezione, i ragazzi devono utilizzare un linguaggio consono all’ambiente in cui si trovano. Lo stesso, ovviamente, deve essere usato anche per i compiti in classe. Una volta usciti dalla scuola, invece, possono tornare ad esprimersi come meglio preferiscono. Coloro che non rispettano la regola vanno incontro ad un brutto voto e ad una bella strigliata.
Gli studenti che frequentano l’Ark All Saints Academy hanno ricevuto una lista dei termini vietati: da “basically”, che corrisponde all’italiano praticamente, a “that’s long”, che si usa per descrivere una cosa o una situazione come noiosa. Lo slang che i ragazzi utilizzano generalmente tra loro, quindi, deve restare fuori dalla classe. “Oh my God”, direbbe qualcuno, ma anche questa espressione è vietata.
Il divieto di ‘slang’ londinese riaccende il dibattito
La decisione presa dalla scuola londinese ha ovviamente riacceso il dibattito sul linguaggio che gli studenti dovrebbero utilizzare in classe. Secondo i professori dell’Ark All Saints Academy, il divieto di slang farà capire agli allievi la differenza tra dialogo formale e informale, aiutandoli poi ad ambientarsi meglio nel mondo degli adulti. Alcuni linguisti, però, non sono d’accordo con loro perché sostengono che, così come cambiano i tempi, anche la lingua deve evolversi. Pertanto, ben vengano i termini ‘nuovi’, considerati una specie di valore aggiunto. Il dibattito, almeno in Italia, è ancora aperto e, neanche a dirlo, ad un punto morto. Per la serie: “Bella bro”.